
Acrilici e Grafite su Tela - Acrylic and Graphite on Canvas
100 x 80 cm
2010
“Ieri ho sofferto il dolore.
Non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure ed una mancanza netta d'orizzonti.”
Non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure ed una mancanza netta d'orizzonti.”
(versi tratti da "Ieri ho sofferto il dolore”, poesia di Alda Merini)
Il male di vivere, il lacerante dolore di un’anima, che, a piedi nudi, cammina su aghi di solitudine.
La drammatica rassegnazione di chi, impotente, assiste alla morte della propria vita.
L’atroce sensazione di smettere di esistere, nonostante un cuore testardo continui a scandire nuovi battiti di speranza.
Giungere al totale annullamento di sé e della realtà che ci circonda, perdendo ogni percezione del tempo e dello spazio.
In un angolo di dolore, c’è un uomo, o meglio quel che resta di un uomo, ormai annientato e deformato dalla logorante sofferenza.
Abbandonato a sé stesso, in questo straziante perpetuare di angoscia, stringe le ginocchia fra le braccia, ingoiando silenzi e disperazione.
Sul muro, si proietta un’ombra, di certo non appartenente all’uomo seduto per terra.
Quella stessa ombra diviene un essere a sé, perfettamente consapevole della sua esistenza.
Ad osservarla attentamente, sembrerebbe una sorta di monaco, inginocchiato presso l’altare di un Dio che ha smesso di fare miracoli.
Indossa una tonaca convertita al bigottismo, uno sguardo poco affidabile ed un sorriso che pare quasi un ghigno, bieche caratteristiche che ben si addicono al profilo della nostra stessa società.
L’ambiente, tutto intorno, risulta essere ingrigito e disciolto dalla sofferenza.
Il pavimento sembra sia stato supporto di una complessa partita a scacchi, che ha visto quell’omino sfidare il suo stesso dolore, un dolore talmente forte che pare sia stato in grado di dare scacco matto alla sua vita.
Prof.ssa Manuela Torre
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